martedì 12 febbraio 2019

SENZA AVERE SETE






cimitero di Halki. ph. Giorgio Olmoti





Ma cosa cazzo c'è da dire, da specificare, da fare i dovuti distinguo, da stabilire incredibili catene di causa e effetto, degne dell'esercizio di associazione di idee fatto fare a un serial killer. L'umanità è imbarazzante, a volte temo che, da ogni parte politica, le venga anche il dubbio di esserlo e lli vedi questi e sono inguardabili e basta ma ormai sono prigionieri della loro narrazione, non possono mettere in crisi la loro identità costruita a colpi di niente imbottito di merda sui social. La chiamano "le mie idee" e questo è il lasciapassare per tutto quello che non ha conferme, che non esiste. Basterebbe solo distinguere il bene dal male, gli stronzi dalla brava gente senza un incredibile castello di principi etici. state nello stesso gioco, siete al servizio dei vostri carnefici ma pensate di saperla lunga e la storia, la memoria, ormai ve la raccontate come cazzo vi pare perché vale tutto, da qualsiasi parte voi crediate di stare, state dalla parte della carne trita e vi sentite destrieri galoppanti che vanno incontro all'onore, vi piace l'onore, un'altra balla che vi hanno raccontato, al pari dei peccati, per darvi il servofreno alla fatica di essere uomini, al maledetto mestiere di vivere. Nulla vi giustificherà mai se non vostra mamma, che sorride a vedervi così appassionati nella vostra stanzetta. siete le vittime e, come un'orda di zombie, girate per la Rete a ridurre altri nel vostro stato, perché a essere massa mugghiante pare d'essere nel giusto. studiare dovete, leggere, confrontare, accendere un benedetto motore critico e invece vi ingozzate di luoghi comuni e la vostra fonte è sempre uno che ha fatto il militare a Cuneo. E non avete più vincolo morale e sapete pensare la morte atroce di qualcun altro come prima pensavate a che contorno prendere, a versare l'acqua nel bicchiere anche senza avere sete.

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