mercoledì 1 maggio 2019

LABOR





Buon primo maggio a quelli che il lavoro è un diritto ma è un pezzo che mi va tutto storto. Buon primo maggio a quelli che sono a tempo indetermimìnato fino a quando il responsabile delle risorse umane ti convoca e ha il buon gusto di non indossare la divisa regolamentare del kapo e ti dice che tu non lo sapevi ma ti sei stufato di fare quel lavoro e vuoi cambiare e l'azienda è in attivo ma non dipende da noi è la sede centrale che ce lo chiede, come nel peggiore dei romanzi di Asimov e tu hai un affitto da pagare e cinquant'anni e una famiglia da mantenere e hai lavorato lì vent'anni e la notte da lì a sempre non dormirai più. Buon primo maggio alle partite iva che se son partite ci sarà un motivo e noi lì ad aspettare un ritorno che al confronto Godot era Lassie. Buon primo maggio a quelli degli uffici preposti. Buon primo maggio a quelli che di lavoro aiutano gli altri a trovare lavoro e svegliandosi la mattina e pagandosi il caffè al bar sono già in attivo con la coscienza. Buon primo maggio a quelli che dice che hanno tirato le pietre e hanno fatto le barricate e ora portano ancora la barba lunga ma lavorano per una multinazionale e fingono di non capire e acchiappano tutto quello che possono. Buon primo maggio a quelli che dice che ci rubano il lavoro e fanno i figli e ci cancellano la razza e poi vai a guardare e più son convinti di 'ste minchiate più è probabile che non abbiano figli e non lavorino da un pezzo sul serio. Buon primo maggio a quelli che insegnano a scuola mica perché era quello che volevano fare ma solo perché era quello che c'era e non sanno un cazzo, non vogliono sapere un cazzo, si trascinano dall'aula insegnanti alla tonnara didattica e stanno lì a aspettare la morte e basta aggrappati al programma ministeriale, insensibili alle lusinghe della conoscenza, inabili al racconto e anche solo alla parola, lontanissimi dalla pratica minima tecnologica, contatori di mesi alla pensione e di scatti e ferie e supplenze ma vincitori di concorso., sulla pelle dei ragazzi. Buon primo maggio a quelli che Lolli gliele ha cantate e per non restare a fare i pastori ora fanno i cani da guardia. Buon primo maggio a quelli che sono politici in carriera e fingono di averci un'idea, una qualsiasi, non necessariamente sempre la stessa e si danno incarichi tra loro e si fingono imprenditori e mecenati e illuminati e campano di esercizi di potere costruiti secondo gerarchie complesse che passano dal caffè al bar alla carica ministeriale, generando a catena altri mostri in coda, come loro, figli loro e dei loro sodali, peggio di loro, che nemmeno nella peggiore delle apocalissi dei morti viventi. Buon primo maggio ai camerieri che la mancia gliela tolgono dalla retribuzione. Buon primo maggio ai fogli di dimissione firmati in bianco. Buon primo maggio a quelli che da un call center in Albania rompono i coglioni per otto ore alla gente che li manda a fare in culo al telefono e quello è il loro lavoro e sono certo che a fine giornata la fatica pesa pari alla vergogna ma c'è la spesa da pagare. Buon primo maggio a tutte quelle parole di merda per dare distanza al dolore e dire esodati, a progetto, stagista, cooperativa di servizi. Buon primo maggio a quelli che picchiano i vecchi nelle case di cura per lavoro. Buon primo maggio agli artisti che non fanno un cazzo e si lamentano sempre, qualcuno ogni tanto si ammazza ma è tutta scena. Buon primo maggio a quelli che il lavoro rende liberi e a quelli che il tempo oltre il lavoro lo dicono libero, non fateli mai incontrare. Buon primo maggio ai lavori socialmente utili che non servono a niente per definizione in un mondo socialmente inesistente. Buon primo maggio a me che sono il peggiore di tutti perché il derubato che sorride ruba qualcosa al ladro.