domenica 18 giugno 2017

LE MERAVIGLIE DELLA NATURA



Avvertenza, se sei vegano, fruttariano, respirariano, vigile urbano, certe immagini di questo racconto potrebbero colpirti negativamente. Ricordate di non fare a casa quello che leggete qui, le nostre storie sono fatte da professionisti della surrealtà.

E stamattina mi sveglio presto anche se la festa alla Luna's Torta ieri è andata avanti fino a notte. MI aspettano per pranzo in un paesini dell'Alta Val Susa e tocca svegliarsi presto e partire. Vado in cucina attraversando la casa, che nello spalanco d'afa notturna è ora un turbine di correnti e in bagno pare ci sia l'anticiclone delle Azzorre. Guardo fuori, La finestra è proprio di fianco al sanitario che visito per primo e in piedi posso aprirla e guardare di lato. Mi piace pisciare guardando fuori ma ci vuole abilità. In quest'orizzonte negato dai palazzi stretti a corte di fronte al mio tentativo di scrutare cerco il cornicione con il nido dei gheppi. sono lì, perfette macchine da guerra rapace urbana. E poi le cornacchie, tutte prese a far scuola ai figli che svolazzano sbattendo contro i muri. Sono uccelli meravigliosi i corvidi, i miei preferiti di sempre. Ne ho allevati diversi e avevo una gazza ladra, ma ladra sul serio, che mi ha creato qualche problema con i vicini ma anche qualche guadagno. Altro che le taccole di Lorenz. Mi piace aver costruito un mio mondo etologico, fatto di corvi e scoiattoli e pantegane e meridionali al parco che mi fa sentire più vicino alla natura, grande madre di tutto. Al tramonto guardo le pattuglie di gabbiani volare basse sui tetti e predare i piccioni con picchiate micidiali e colpi di rostro degni di una katana. Un giorno c'erano i vigili che lasciavano correre il turno chiusi in una panda del comune dietro casa mia e sopra di loro un duello aereo tra una poiana e due cornacchie. Guardavano nei loro telefonini e scrivevano tutti rincagniti nei colli e nelle divise, mentre sopra di loro la grandezza del creato sciabolava scene epiche di battaglia aerea. Non lo sapranno mai ma posteranno tatuaggi e bicchieri enormi di beveroni per giurarsi felici e fuori servizio. Mi sono sentito al centro di questo mio documentario personale che giro ogni giorno e in cui i piccioni sono diventati gli gnu della grande pianura, numerosi e preda di tutti i cacciatori. Rientro in cucina e, mentre il vento mi gonfia i boxer e l'autostima, mi verso lo sciroppo di lamponi che ho comprato in Francia. Roba artigianale e di gran sollazzo. Guardo nel bicchiere. Lo sciroppo amato e raro nella notte è stato attaccato da mille formiche, Hanno forzato il blocco del tappo solo appoggiato e si sono riversate nella bottiglia con un grido kamikaze. Maledette. Prendo l'acqua ghiacciata dal frigo e la aggiungo allo sciroppo. Bevo. Sciroppo, acqua ghiacciata e formiche tutt'insieme. Bevo. Con tracotanza. Sono ancora al vertice della piramide alimentare del mio microcosmo.