martedì 12 febbraio 2019

TEMPO DEBITO





ph. Giorgio Olmoti





Son tempi che fuggono. La velocità. Alla televisione, sui muri, alla radio è un moltiplicarsi di spot per sensibilizzare la gente rispetto al problema dell'eiaculazione precoce. Mica roba da ridere. Ma come cazzo fai con l'aria che tira attorno. Ci son fior di pubblicitari che studiano strategie della comunicazione efficace per rivenderti il tempo che ti spetterebbe di diritto e che ti sei fatto mangiare da questi giorni in cui l'ansia corre su fibra ottica. E vedo uomini desolati che si guardano attorno e hanno in tasca un telefono che trasporta parole e immagini a velocità fotonica, e sono bombardati da notizie che arrivano prima che i fatti avvengano, e hanno cablaggi e bande larghe che corrono per i muri e sotto il pavimento, e macchine con i tachimetri che sussurrano al muro del suono e treni che ti potrebbero portare da Torino a Lione, che tu prima non ci avevi mai pensato quanto ci tenevi a andare da Torino a Lione, in diciotto minuti e infatti non ti danno nemmeno il giornale da leggere che in quel tempo lì a stento ti puoi leggere l'etichetta del flacone del bagnoschiuma, come al cesso quando hai letto tutti i Topolino disponibili. Vedo uomini pallidi aspettare ascensori che li proiettano ai piani alti che nemmeno a Cape Canaveral. Vedo uomini fiduciosi nello Stato, che quando possono godersi le manganellate che gli sbirri adorati calano sul cranio di quegli altri brutti sporchi e liberi, che ansia la libertà, si ritrovano a fare il tifo per la Celere e questa per capirla devi leggerla un paio di volte. Vedo uomini che quando vogliono rilassarsi vanno a correre. Vedo uomini che la domenica assistono al gran premio e che vibrano nell'enfasi di quei rombi aspettando come corvi la morte e lo schianto appollaiati al digitale terrestre. Poi di colpo si sente una voce perentoria e c'è uno che sciorina dati e statistiche e ti spiega che oggi milioni di uomini concludono i giochi troppo presto e quelli lì sbarrano gli occhi, che forse il dubbio gli era pure venuto, pure quello in largo anticipo, ma ora col dato statistico alla mano c'è la certezza. E allora vanno al supermercato, la madre di tutte le soluzioni, e si guardano intorno perduti, sospettando negli occhi di femmina attorno il disprezzo statistico di competenza. E cercano negli scaffali ma tutto quello che vedono si chiama Slim Fast o, peggio, "Svelto, l'amico delle casalinghe". Escono passando dalla cassa, rapida pure lei, e le lacrime che gli rigano le guance, quelle davvero scendono giù con impietosa lentezza. Ora è ben chiaro perché ho fatto un viaggio con il Ciao. Mastica e sputa.

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