giovedì 11 luglio 2013

come una tigre a Pinerolo

A Pinerolo c'è una specie di zoo. Chiuso da tempo ma dentro ci sono ancora degli animali, avanzi di circhi orfei minori di cui s'è persa la memoria. Misteri orfeici. E ci sono tre tigri, forse originariamente in lizza contro altre tre, messe lì per sciogliere le lingue dei visitatori, messe lì perchè lo sa solo dio, che una tigre sta a Pinerolo come la dignità sta all'ufficiale giudiziario. Le tigri in realtà sono nove ma per questa storia mia già tre sono troppe. Sono anni che le tigri stanno lì, dietro le sbarre e la rete grossa, in un pollaio anabolizzato dove possono guardare il niente che ogni mattina gli compare quando aprono gli occhi e riescono a fuggire i maledetti sogni di foreste e prede e acqua fresca da lappare direttamente dal fiume e trappole e lotta e dolore e amore e morte e cazzo ne so io, che mica sono tigre. Tutte le mattine arriva il vecchio, anche lui avanzo di altri fasti, che è rimasto lì a guardia di quella fortezza Bastiani che fu eretta per vegliare sulla pericolosa prepotenza dell'esotico che insiste sull'immaginario dei bambini di Pinerolo e zone limitrofe. S'è ben rotto la ciola pure lui, il guardatigre, di portargli da mangiare la mattina senza soddisfazione alle belve e son mesi che non le degna di un sorriso, che ogni loro brontolio, parlare di ruggiti non me la sento, gli ricorda che lui nella vita porta da mangiare carne marcia alle tigri di Pinerolo tutti i giorni. per nessuno. Il vecchio vive con la moglie in una baracca lì allo zoo fantasma. Ieri le tigri lo hanno sbranato. Dopo anni di convivenza. Ora faranno una brutta fine ma se ne vanno con i conti in pari. E voi? Come ve ne andrete voi? E io? Io sono il vecchio che vi porta le storie tutte le mattine. sono già morto e senza il brivido della zanna. Grazie davvero.

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