mercoledì 15 maggio 2013

madama la madama





Tutto comincia sempre da suggestioni narrative, vuoi filmiche, vuoi cinematografiche. Su una bancarella di Anzio da piccolo avevo trovato una vecchissima edizione di un romanzo di Salgari, uno di quelli scritti per acchiappare due soldi dall'editore, che è lo stesso per cui lavoro io ora, e che non aveva avuto molta diffusione. Si intitolava "Al polo australe in velocipede".
La neve aveva ricoperto tutto di brutto. Guardiamo dalla finestra e Dani mi dice "pensa prendere la bici adesso e andare a correre nella neve al parco". Manca poco a mezzanotte. Si vive una volta sola. Partiamo a manetta, cadiamo a più riprese ma ridiamo come pazzi. Il parco è vuoto sul serio. Mentre torniamo una macchina delle guardie ci affianca e chiede dove andiamo. Non ho documenti e sto lì a spiegare che siamo un padre e un figlio un po' dementi ma simpatici. Tengo un profilo bassissimo che voglio tornare a casa e non voglio spaventare Dani anche se mi girano i coglioni che in quale cazzo di film si vede il maniaco che adesca i bambini la notte nel parco in bici ficcato in quaranta centimetri di neve. E anche come scippatori siamo improbabili. Ma io lo so che ci hanno fermato perché siamo la cosa più innocua della notte e gli torneremo buoni per quando dovranno scrivere il rapporto. “Fermati sospetti a bordo di biciclette di dubbia provenienza... si consiglia di attenzionare in quanto già noti…”. Dicono proprio attenzionare, mannaggia alla capa loro. Intanto ci squilla il telefonino e passo a Dani che io sono lì quasi a dichiararmi prigioniero politico. Ste non ci vede tornare e è preoccupata e vuole sapere dove cazzo siamo finiti all'una passata e sotto la neve. Il ragazzo risponde a bella voce "No, non ci siamo fatti male, ci hanno blindato i caramba". Dani anni dodici, con la condizionale.
Tutto quello che riesco a pensare in quel momento è che in un certo senso si sta raffinando. Da piccolo diceva "la caramba" mischiando con "la pula" ora comincia a costruire delle significative categorie aristoteliche. I vigili sono "i calimeri" mentre i finanzieri li colloca in un territorio confuso in cui si muovono le guardie forestali, i guardiani dei musei, il bigliettaio del cinema e gli sceriffi di gomma che fanno la guardia davanti alla banca e al supermercato. Glielo vorrei spiegare all'uomo con la fiamma sul cappello ma poi lo vedo che fissa me e fissa le bici e fissa Dani e poi di nuovo me e non parla. Passa un certo tempo, mica poco, di quella danza degli occhi e delle facce poi ci mollano.
Sempre per suggestione filmica e letteraria quella notte lì, tornando a casa mentre il freddo ci fotteva la pelle, ho chiesto a mio figlio di chamarmi Dersu Uzala. Lui ha scelto Ernenek.








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