In questo agosto che il caldo ti
scivola lungo la schiena riducendoti il respiro al rantolo della
ruota bucata e io son lo stesso che aggrappato alla moto nel cuore di
un inverno da paese delle ombre lunghe ho invocato il sole
giurandogli eterna fedeltà. In questo agosto che alle ondate di
caldo abbiamo preso il vizio di dare un nome come fanno gli
americani, sempre siano emulati in quella loro demente attitudine
alla vita e alla memoria, e abbiamo avuto Caronte e Nerone e Caligola
e Aulin e Girolimoni e Vegano, pescando a piene mani dal cesto delle
nefandezze con cui abbiamo il vezzo di addobbare la storia
dell'umanità. In questo agosto che son partito senza meta e mi morde
il dubbio a ogni bivio, con qualche spicciolo in tasca e tutta la
tribù vociante a farcire l'inespugnabile camioncino che da sempre ci
porta guardando passare i mille altri mezzi che pure gli abbiamo
affiancato in questi anni per abituarci alla modernità che incalza e
che ogni volta ha surclassato con quel suo passo ronfo e
inarrestabile e quella sua possibilità infinità di caricare sul
cassone tutte le schegge di sogno che recuperiamo andando. In questo
agosto che è il tempo d'essere vivi per un mucchio di gente qui
attorno nel campeggio di oggi e ci sono gli sportivi a oltranza che
quest'anno si fanno portare sulla tavola a fior di flutto da un
paracadute e ci sono i maghi della griglia che sono unti fin dentro
le palpebre e ci sono i genitori apprensivi che per tutto il resto
dell'anno hanno l'alibi delle mura domestiche ma ora devono tenere il
fiato mentre i figli si tuffano a bomba dal trampolino della
piscinetta o vanno in bici a prendere il gelato. In questo agosto che
se vuoi trombare non hai che da guardarti intorno e tutto succede ma
me l'avessero regalata a vent'anni questa maledetta occasione sarebbe
stata diversa che oggi, ancora invaso da un desiderio che è da
sempre cifra del mio vivere, la felicità mia strappata a morsi dalla
vita e portata fino a qui, troppo spesso dovrebbe misurarsi con
solitudini naufragiche mascherate da pozzi dei desideri e allora
passo la mano che il dolore degli altri è soltanto dolore a metà e
il mezzo gaudio m'è sempre stato sui coglioni. In questo agosto che
dopo una giornata ficcato nel mare mi lascio l'ombra di salsedine a
fior di labbra per regalare un bacio di potente evocazione e rubare
un'altra notte. In questo agosto di amici ritrovati, che ho questo
vizio a ogni incontro di pensare di non avere altre occasioni e
quindi spendo tutto di voci e risate e passione. In questo agosto che
per ore son restato ficcato nel bosco col cane a sentire i rumori e
le voci lasciando scendere il buio sulla mia attesa. In quest'agosto
che ficcato nel bosco ho avuto l'illuminazione e ho percepito la mia
natura più spirituale arrivando a pensare, di fronte a quel prodigio
di rami e terra e cielo e odor di acqua che corre, che tutto quello
che facciamo nel nome e nella legge di un dio, un qualsiasi dio, è
una bestemmia in faccia all'uomo. In questo agosto che una volta
ingoiato dalle grotte insieme a mio figlio, con le torce schermate
per non far impazzire i pipistrelli addormentati nella pancia della
terra, arrivati nel cuore della roccia buia per terra abbiamo trovato
lo scontrino di un supermercato di tre giorni prima per scoprire che
chi ci aveva preceduto aveva comprato un termos e uno zaino nel più
becero dei centri commerciali, uccidendoci la suggestione d'avventura
salgariana. In questo agosto.
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