martedì 11 ottobre 2011

scatta la canzone

ieri stavamo lì, sui divani in finta pelle nera che rhobbo mette generosamente a disposizione e incrociavamo parole e chitarre. il blues è il cardine di queste nostre sessioni del lunedi sera in una fabbrica riadattata a scuola di musica in barriera di milano. e si parlava di Robert Johnson e dimmi tu se non ti puoi sentire fortunato a averci della gente con cui parlare di Robert Johnson il lunedi sera in una vecchia fabbrica su un divano in finta pelle nera e con Rhobbo che è il maestro Jedi di tutte le corde suonabili. quando dico che sono un uomo felice non esagero ma la felicità non è un regalo, è piuttosto una cosa che devi strapparti a denti serrati dalle carni vaghe dell'esistere. ma è un'altra storia. insomma eravamo lì a raccontarci le nostre storie con un vago shuffle a portarle e ascoltavamo e giravamo attorno a certi maledetti turnaround, che girarci attorno è tutto quello che si può fare appunto. e tornando a casa nella città che ormai a quell'ora si fa inghiottire dal buio pensavo a questo fatto che mi porto dentro una sorta di colonna sonora permanente e che la sovraesposizione alla musica per tutti questi anni ha finito per dare una sorta di fondo musicale a tutti i miei gesti, alla quotidianità spesa nel banale procedere di sempre e agli eventi iconici di una vita. indifferentemente. la musica c'è sempre e me la canticchio a fior di labbra o me la suono con enfasi in testa e mi tiro certi assoli che scansati. una volta ho sognato un concerto di springsteen da solo in un bar e mi ha fatto un inedito che non è mai esistito se non nel mio sogno ma se è per questo spesso sogno di vivere tra i personaggi disney in carne e ossa e vado a pesca con cip e ciop tutti pelosi e grassoni che la barca rischia sempre di rovesciarsi per cui i miei sogni son sempre una cosa piuttosto in bilico. e mentre facevo 'sti pensieri che lo capisco da solo che son cose di poco prezzo ma ognuno ha in testa la bancarella di idee che si merita, mi sono reso conto che i milioni di foto che ho scattato per mestiere e per l'ossessione narrativa che da sempre mi anima sono percorse sempre da una musica che mi suonavo mentre inquadravo.
così questa foto sotto i portici


si porta dentro questa canzone

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