giovedì 19 giugno 2014

Dice che te lo posso imparare io






un altro invito a partecipare a un corso di scrittura. dice che sarei perfettissimo per spiegare alla gente come si scrive. Lo dicono questi qui che sono delle persone che ne sanno di scrittura anche se non scrivono mai un cazzo di niente e se lo fanno c'è da cadere in tragici imbarazzi, presi come sono dall'idea che scrivere bene sia mettere la punteggiatura giusta e digitare con bella maestria maiuscole a inizio paragrafo. l'altro giorno mi è arrivato un ennesimo invito, a me che ho la socialità di un orso post letargico, per una serata in cui ognuno legge i suoi racconti e poi si parla di letteratura. una sorta di gruppo di autoaiuto degno dei fotogrammi iniziali di fightclub. cosa vuol dire che poi si parlerà di letteratura. come si inizia? quali sono i preliminari? si parte con un leggero petting letterario sventolandosi pagine reciprocamente per scacciare il caldo e stuzzicare il desiderio di parole e racconti? e poi perchè ci dobbiamo sentire i racconti degli altri aspettando di leggere il nostro. è ovvio che diremo bravi a tutti atterriti dalla possibilità che se gli diciamo a uno che scrive delle ovvietà, delle cazzate con uno stile tremendo in punta di "stormir di fronde" e "egli" e "nascondeva un dolce segreto" poi quelli si rifaranno su di noi e non c'è peggio di qualcuno che ti dica che scrivi cazzate se sei in un consesso di parascrittori. che due palle. torino poi è piena di orfani del tritacarne holden che girano come zombie di carta e si nutrono di refusi. ma dice che ci starei bene a tenere un corso di scrittura perchè ho l'approccio giusto,. me lo dicono guardandomi al bar davanti alla solita birra, mica leggendo la pochezza che riesco a lasciare su una pagina. a loro basta come bilancio con grazia letteraria il bicchiere in punta di labbra che lì son maestro indiscusso e ho i segni addosso e mi muovo come un cane scassato dai calci e gli piaccio perchè loro ne sanno di scrittura e una volta uno mi ha anche detto "si vede che tu hai fatto il classico". te lo vorrei far vedere come l'ho fatto io il classico, che sono una sorta di discarica vivente degli aoristi andati a male, delle scorie di una metrica che non saprò mai scandire compiutamente. ma certo che ci vengo ai corsi tuoi di scrittura però devi appoggiare la grana sul tavolo e avrai 'sto spettacolo d'uomo da spendere per aver misura di come ci si possa ridurre a scrivere cose che non son buone per la scrittura.




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