sabato 22 ottobre 2016

algoaritmia






Egli, l'algoritmo, era per me creatura di grande mistero ma che sapeva attivare in me anche una certa antipatia. Forse per quel nome che mi richiamava tracce d'algido e d'alga e poi la Ritmo, che come macchina m'ha sempre fatto schifo parecchio. Dice che l'algoritmo governa la rete e i suoi motori immobili con una regola che tu non sai ma ti pervade, ti ruba l'anima e te la restituisce che sembra un sofficino gusto tofu. A me il tofu mette tristezza. Poi oggi pomeriggio mi sono messo a cercare la moto nuova. un tempo cambiavo più moto che donne perchè le seconde nemmeno pagando, le prime più disposte ma sempre pagando. Le moto sono un po' l'algoritmo della mia anima, se solo sapessi cos'è un algoritmo. Insomma mi sono detto che sto uscendo da un periodo pesantemente di merda, una siccità che i miei annali personali non avevano mai riportato in questa misura tragica e per questa mia rinascita da fenice la ricetta è vendere la moto e comprarne un'altra. Parliamo sempre di ferri vecchi e un po' da accroccare alla buona, che in fondo compro le moto come fossero enormi scatole del Meccano. Ho cercato tutto il pomeriggio nell'usato, provando a intuire quale uso satanico del mezzo fosse stato fatto dal precedente proprietario. Minato da Roland Barthes, ho cominciato a guardare più l'ambiente in cui la moto era tenuta e fotografata che il mezzo stesso. Le scatole sugli scaffali dei garage, il cane di razza breton, se hai un cane di razza breton la moto non l'hai tirata a scannarla secondo me, i testi degli annunci. Il livello medio di scolarizzazione del privato che vende la moto è imbarazzante. Sono stato semanticamente rapito dal grande bazar di internet. Di moto non ne ho trovate. Poi sono andato a leggere la posta, che sono solo in casa e fuori è brutto tempo e ascolto Joe Ely a volume basso e la pasta resta freddissima nel padellone in cucina. Nel colonnino di fianco alla posta, il banner della pubblicità che devo guardare per avere gratis un server di posta, posta, mi si presenta un annuncio. Egli, l'algoritmo, lo ha capito da solo cosa cercavo e me l'ha trovato. La moto sta lì, dalla fotografia è innegabilmente lei, costa quello che posso spendere, anche meno. Dice che l'annuncio è selezionato tra quelli vicini a casa mia. Diavolo di un algoritmo ma quante ne sai. 
Sotto quell'annuncio c'era la pubblicità di una crema per smaltire la pancia della mezza età. Spietato l'algoritmo. Ma la moto è proprio lei. Nel computer almeno.

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