mercoledì 6 maggio 2015

mutatis mutandis

 




la linea del tempo. avete presente il sussidiario, quel libro delle elementari che conteneva quella porzione dello scibile che si riteneva potessimo metabolizzare in quell'età lì bambina dell'apprendimento che la didattica spreca puntualmente. la storia ce la proponevano per blocchi monolitici. c'erano i babilonesi che poi passavano la staffetta del tempo dell'umanità agli egizi e poi ai greci e poi ai romani e via così. fino a sfiorare la prima guerra mondiale che erano e sono le colonne d'ercole della didattica della storia per un fatto di tempi mica di contenuti. nessuno te lo diceva che mentre facevi i romani in egitto continuava la storia, era in parallelo e certe cose che avevi studiato con i greci le ritrovavi pure dopo con i romani e solo il punto di vista era cambiato. non te lo dicevano e non te lo dicono e ci sfugge la nozione minima di sincronia. pensaci. fino a fine marzo ogni giorno quelli dell'isis ne combinavano una delle loro, grandi coreografie di cui ho scritto ampiamente sul blog, bambini carnefici e bambini vittime, teste che saltavano che nemmeno nel consiglio di amministrazione di una multinazionale, territori conquistati da un'entità militare di cui, se ti guardavi indietro, fino a poco tempo prima non sapevi un cazzo. dal nulla al tutto. laboratori nelle scuole e prese di posizione e per carità dentro questo dibattito ci passa anche una possibilità oggettiva per il mio affitto e il mio pranzo e quindi mi tiro prepotentemente nel mezzo. ma del resto voi, che leggete qui gratis sempre, ve lo sarete posti il problema che da qualche parte i soldi per campare devo pure trovarli e quindi è chiaro che sono della partita quando si parla di storia recente e guerre e foto e film e cose così. poi arrivano i barconi e via di nuovo, che l'isis scompare. a dire il vero c'è una terra di mezzo in cui i barconi sono farciti di gente dell'isis che sbarcherà e si farà saltare in aria ma poi ci si concentra sui barconi e i disagi degli stranieri che rubano il lavoro e le donne. quando ormai siamo preparati sul tema e citiamo a memoria le spiagge di Lampedusa come fosse lo scenario del d-day il tema viene sopraffatto dalle zingare che hanno un ufficio stampa che comunica all'italia che sono sfrontate e guadagnano milioni rubando ogni giorno ed è per copertura che passano la vita tra i topi e a vent'anni sembra ne abbiano ottanta. e giù anche lì a schierarsi e ormai dell'isis ci siamo scordati proprio e quindi non c'è più, come i babilonesi quando eri arrivato ai romani appunto. ti sei messo l'animo in pace che il tema della contemporaneità sono gli zingari e arriva l'Expo, pagata sei volte quello che vale con soldi pubblici e arresti e intercettazioni ma questo ce lo siamo scordati perchè è notizia antecedente addirittura all'isis, e ci sono i black block e c'è da ripulire tutto e via a schierarsi e a dire che hanno il rolex questi black block e per prova c'è una foto di una tizia con il cinturino di un qualsiasi orologio al polso, una cosa da uovo di pasqua ma chi se ne frega la gente capisce quello che vuole capire o che vuoi fargli capire e quindi tirare dritto ancora. oggi leggo addirittura che la rolex scrive al governo lamentando il danno d'immagine. ma sto tranquillo perchè sta arrivando il caldo e presto ci concentreremmo sulle ondate di caldo che chiameremo Caronte e Lisippo e sulla moria dei vecchi lasciati a casa durante le vacanze. ci concentreremo il tempo di dover passare ai cani abbandonati d'estate e via così. quello che mi lascia stupito è che, rispetto a queste voghe di contenuti che si azzerano tra loro in progressione, Salvini resiste trasversalmente e allora tocca dircelo che la mutanda sporca è quella che ti porti addosso.

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